Da vedere ... Valenzano

 

Castello di Valenzano
Situato in prossimità della strada che da Vogognano raggiunge Poggio d'Acona, su uno sprone dominato dall'alpe di Catenaia, si eleva la poderosa mole del Castello di Valenzano, vigile sentinella della sottostante vallata caratterizzata dal sinuoso percorso dell'Arno che da Rassina raggiunge Vogognano e Subbiano. Le sue origini si perdono nell'oscurità del medioevo ed appaiono anteriori al Sec. X°; il primo nucleo sorse nel tardo periodo della dominazione Longobarda, tra la fine del IX° e l'inizio del X° secolo, come torre di vedetta. Presumibilmente ampliato fra il X°-XI° secolo, il nucleo fortificato di Valenzano, fu di proprietà di nobili Longobardi, i quali ne dividevano le terre con i monaci Camaldolesi dei monasteri del Sasso e di Selvamonda. Una pergamena del gennaio del 1089, ci conferma infatti la locazione da parte del Priore Martino ai fratelli Uberto, Alberico, Ugo e Ildebrando per 18 soldi lucchesi di terre poste in Valenzano, Bagnolo, Acona, Calbenzano e Vogognano. A seguito della caduta dei Longobardi e successivamente dei Franchi, la storia di Valenzano si fonde con quella di Arezzo, all'inizio del '200 le bandiere di Arezzo sventolavano dall'alto delle sue torri. Con l'avvento del XIII° secolo anche il castello di Valenzano passa di proprietà ad una delle più potenti e nobili famiglie toscane: gli Ubertini. Dopo la sconfitta di Arezzo nel 1289 a Campaldino con i guelfi di Firenze, Valenzano subì il saccheggio e le violenze dei vincitori. Nei primi anni del XIV° secolo, intorno al 1319, anche Valenzano passa sotto il dominio dei Tarlati ed é di questo periodo l'ampliamento del fortilizio con la costruzione della seconda torre. Nel 24 giugno del 1384, i Tarlati, affidarono i loro possessi ai Senesi e tra i 59 castelli elencati nel documento, figura anche Valenzano.
Come annota il Soderi, risulta che sulla fine del XIV° secolo il castello apparteneva anche a nobili identificati come eredi di Francesco Mingacci per poi passare agli eredi di Niccolò da Valenzano. Nel secondo decennio del Quattrocento, estintasi la famiglia Pietramala, col ramo dei conti Grisolini di Arezzo, il feudo passò come titolo dotale al conte Ghino Rondinelli con atto del 15 giugno 1414. Fu il conte Ghino ad iniziare l'opera di trasformazione dei ruderi del castello in fattoria. Ai Rondinelli la fattoria di Valenzano resterà di proprietà per ben oltre quattrocento anni. Nel 15 marzo 1881 la villa di Valenzano viene ereditata da Isabella , figlia del marchese Andrea Rondinelli Vitelli e nel 1884 passerà alla sorella Clementina, moglie del conte Giovanangelo Bastogi, il quale inizia fra gli anni 1885-90 i lavori al castello di Valenzano. Sulla scia delle tendenze architettoniche del periodo storico, i lavori di ristrutturazione trasformeranno il castello nella dimora che possiamo vedere ai nostri giorni, con lo stile neogotico e carico di assonanze ed ammiccamenti, dalle decorazioni con merli e bifore in marmo. Una guida del 1904 del Cav. Carlo Signorini, dopo aver descritto gli ultimi lavori eseguiti a Valenzano, conclude:"Ovunque si scorge lo studio ed il lavoro paziente dell'Architetto Luigi Agnolucci di Sinalunga, che non trascurò neppure i più minuti dettagli; esso riuscì a trarre profitto dalla forma irregolare dell'edificio, che esternamente offre degli svariati colpi d'occhio, mediante le sue diverse forme, senza sconcordanze stridenti di stile". Ai nostri giorni, il Castello di Valenzano, ha mantenuto intatta nella severa architettura delle sue mura, degli spalti, delle torri, l'orgogliosa fierezza di una millenaria esistenza.